Naufragio di migranti nel Mediterraneo: almeno 43 le vittime. Il Vaticano: “Il mare è ormai un cimitero”.
ROMA – Naufragio di migranti nel Mediterraneo. Secondo quanto riportato dalla Mezzaluna rossa della Tunisia citata dal Corriere della Sera, sono almeno 43 le persone disperse (e molto probabilmente morte) durante la traversata per arrivare in un porto sicuro. I profughi tratti in salvo sono almeno 84 e sono stati portati in un centro di accoglienza in Tunisia.
Un bilancio che continua a salire ormai quotidianamente. L’Oim ha riferito di aver rinvenuto 14 corpi senza vita sulla spiaggia di Zawia. Non è chiaro se si tratta di due tragedie collegate o separate.
La posizione del Vaticano
Tragedie dei migranti che hanno provocato la dura reazione del Vaticano. L’Osservatorio Romano, organo ufficiale della Santa Sede, ha titolato un articolo Cimitero Mediterraneo. “Un’ennesima imbarcazione – si legge – carica di sventurati, arrivati in Libia da Eritrea, Sudan, Bangladesh e da altre aree di crisi, non ha retto il carico e si è capovolta in mezzo al mare. Le tragedie nel Mediterraneo, ormai, non si contano più, tanto che Papa Francesco all’Angelus del 13 giugno aveva definito il Mediterraneo il cimitero più grande d’Europa“.
Gli sbarchi a Lampedusa non si fermano
Dopo un periodo di tregua (sia per la pandemia che per questioni meteo), le partenze dalla Libia sono riprese e gli sbarchi individuali a Lampedusa aumentano giorno dopo giorno. Una situazione emergenziale che chiede un intervento da parte del Governo nei prossimi giorni.
Il premier Draghi ha portato questo tema all’ultimo Consiglio Europeo ed è stato trovato un primo accordo. Intesa che, come precisato anche dallo stesso presidente italiano, ora deve essere messa in campo per mettere fine a queste tragedie in mare. Nelle prossime settimane l’inquilino di Palazzo Chigi potrebbe ancora una volta sentire gli altri leader europei per trovare una soluzione a livello Ue.